Strage bus di Mestre, l'autopsia al cuore svela tutto: come è morto l'autista
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Strage bus di Mestre, l’autopsia al cuore svela tutto: come è morto l’autista

incidente bus con finestrini rotti

Erano attesi gli esiti dell’autopsia su Alberto Rizzotto, l’autista della strage del bus di Mestre. Gli esami hanno svelato la vera causa della morte.

Sono ancora aperte le indagini sulla strage del bus di Mestre dello scorso 3 ottobre con il mezzo precipitato dal cavalcavia di ritorno da Venezia che ha causato 21 morti e 15 feriti. Erano attesi in queste ore gli esiti dell’autopsia al cuore dell’autista Alberto Rizzotto che prontamente sono arrivati e hanno fatto chiarezza sulle reali cause di morte dell’uomo.

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Strage bus di Mestre: l’esito dell’autopsia al cuore dell’autista

Si indaga ancora sulla strage del bus di Mestre avvenuta lo scorso 3 ottobre 2023, quando un mezzo de La Linea, guidato da Alberto Rizzotto, è precipitato dal cavalcavia causando la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15.

In queste ore erano attesi gli esiti dell’autopsia al cuore dell’autista per capire le reali cause della morte. Da quanto si è appreso dagli esami, Rizzotto non ha avuto un malore prima di iniziare a sbandare con l’autobus che conduceva e poi precipitare dal cavalcavia.

Da quanto è stato certificato l’autista del bus-navetta che il 3 ottobre stava riportando al camping Hu trentacinque turisti che avevano passato la giornata a Venezia, è morto per l’impatto della caduta dal viadotto. La causa di morte è stata, dunque, un trauma cranico. Questo l’esito dell’autopsia disposta dalla procura di Venezia e che oggi è stato depositato in modo ufficiale.

Le indagini e la superperizia nel cavalcavia

Al netto della chiarezza fatta sulla causa di morte di Rizzotto, le indagini su quanto accaduto al bus vanno avanti. Tra le ultime informazioni sulla vicenda erano state rese note le recenti perizie eseguite dal “mastino” del settore, Placido Migliorino. L’ingegnere del ministero delle Infrastrutture nonché consulente tecnico della pm Laura Cameli era stato chiamato a verificare la tenuta del guardrail, ma anche a controllare che esso fosse ancora o meno a norma. Inoltre, il super perito doveva dare un giudizio sul ruolo del “varco di sicurezza” dentro il quale si era infilato l’autobus.

Sull’argomento sono attesi ancora i referti ufficiali.

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ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2024 14:25

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